mercoledì 27 agosto 2008

Gialli, gialli, gialli!

Chiunque questa estate abbia frequentato edicole e librerie saprà che quest’anno come non mai si moltiplicano le raccolte di racconti gialli sul panorama editoriale, e poi dicono che il racconto breve è morto. Veramente, mi duole doverlo ricordare, a tratti c’è sempre qualche critico illuminato che torna a dire che “anche” il Giallo è morto.
L’ho già scritto in più di una occasione, per essere un moribondo mi pare che goda di ottima salute, o almeno le statistiche di vendita così dicono, e chi sono io per confutare delle statistiche?
Così ecco che le raccolte si specializzano sempre di più … antologie che parlano di delitti in famiglia, antologie che hanno come tema il mondo degli scacchi, eppure per quanto straordinario possa apparire, più si restringe la rosa delle opzioni, più il tema è vincolante, e più, per paradosso, sale la qualità dei lavori pubblicati. Che poi in entrambe queste raccolte appaiono anche nomi autorevoli di giallisti “doc” diversi dei quali fondatori dell’’associazione Roma Giallo Factory la dice lunga sul presunto cagionevole stato di salute del Gialllo italiano.
Carissimi critici, rassegnatevi, il giallo piace e il giallo italiano tira ancora, sarà l’estate, sarà l’assedio dei tanti eroi paradossali e grondanti sangue di oltre oceano, ma il pubblico continua ad amare il giallo italiano, che ci volete fare? A volte anche la teoria deve fare i conti con i fatti.

Giallo Scacchi - racconti di sangue e di mistero

Trentuno racconti gialli in cui è protagonista il gioco degli scacchi. E in cui vi sorprenderà il numero di punti di vista con cui gli scacchi sono stati sfruttati, dando vita ad un'ispirazione estremamente variegata ed interessante. Si parte dagli scacchi come mezzo per scoprire il colpevole lungo il sentiero di una tradizione consolidata del giallo classico, fino ad arrivare a quei racconti dove non si sa quando finisce la fantasia e dove incomincia la realtà. Un miscuglio fra reale e irreale, il possibile e l'impossibile, il sogno che non è un sogno. Tra gli altri, la storia con il famoso automa il "Turco" ambientata nei primi anni del Regno d'Italia e addirittura i redivivi Hitler e Che Guevara…

Famiglie Assassine – perché la realtà non è poi così lontana dalla fiction

Il libro è il risultato di un progetto maturato da tempo, anche attraverso un "cantiere di scrittura" via Internet, e che solo oggi si concretizza. Nei mesi che si sono avvicendati mentre si raccoglievano i testi per l'antologia, la convinzione che la famiglia sia un luogo anche di sofferenze e delitti è stata confermata da una miriade di episodi della cronaca nera, a volte ancora più atroci di quelli immaginati da qualsiasi scrittore. Del resto questa consapevolezza è sempre stata condivisa dal gruppo di scrittori che si sono definiti neonoir e che dal 1993 hanno prodotto libri, incontri, "eventi", giocando sull'intreccio tra cronaca e immaginario, ponendosi provocatoriamente "dal punto di vista di Caino". Il nesso tra cronaca e immaginario, in particolare a proposito di serial killer, è infatti uno dei tratti che hanno caratterizzato il neo noir, anche attraverso l'impegno di alcuni suoi autori in saggi, ricerche universitarie, inchieste giornalistiche e radiofoniche sui crimini seriali.

di Sabina Marchesi

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho letto Famiglie Assassine e ho trovato alcuni racconti davvero molto buoni. Il migliore? Secondo me Antinomia di Fabio Monteduro. Non è un giallo e forse c'entra poco anche con le famiglie assassine, ma è scritto molto bene e tiene incollati alle pagine del libro. Consigliato.
Saverio Renna