Perché è stato proprio Edgar Allan Poe a inventare il giallo?
Balzac, Dumas, Dickens, tanto per citare... erano tutti candidati altrettanto probabili. E invece, Poe.
Sembra una di quelle domande insensate, del tipo: "Perché l'universo ha portato all'evoluzione dell'intelligenza?", a cui uno risponde: "Perché altrimenti non saremmo qui a farci questa domanda!"
Eppure, penso che Poe avesse qualcosa che lo rendeva più adatto.
Sentite qui: "Molti scrittori preferiscono far credere che compongono con una specie di sottile frenesia o estatica intuizione, e certo rabbrividirebbero se dovessero consentire al pubblico di dare un'occhiata dietro la scena e vedere le ruote e i rocchetti, i paranchi per il cambiamento di scena, le scale e le trappole... tutto l'equipaggiamento che 99 volte su 100 costituisce la prassi comune dell'histrio letterario."
Un approccio estremamente moderno, no? Quasi da Oulipo.
Ora, il romanzo giallo (intendo quello inventato da Poe, il romanzo-enigma) è proprio questo: una macchina che svela se stessa, e il romanziere è un prestigiatore condannato, alla fine del gioco, a mostrare il trucco. Non può evitarlo, deve. E' il gioco stesso che lo richiede.
A pensarci bene, nessun altro tipo di romanzo deve svelare, insieme al nome dell'assassino, la struttura narrativa che lo sorregge.
E allora, forse, doveva proprio essere Poe.
(Massimo Pietroselli)
venerdì 19 ottobre 2007
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2 commenti:
BUM!!!!
che fico!!! e meno male che state a romaaaaaaaaaa
ok ok ok, calmo voracemente i battiti del polso, che è partito incontrollato e mi aggrego, mi affilo con voi.
mi fate sapere mi fare conoscere i prossimi incontri??!?
si?...bene :D
Caro Lorenzo, le date delle prossime presentazioni che ci vedranno coinvolti sono riportate nei post precedenti.Rimani collegato!
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